La demolizione del Mammut
Il protagonista di questo romanzo è uno tra i più importanti esperti italiani di demolizioni edilizie. La sua azienda è la Simanz decostruzioni, le sue persone di fiducia sono un capo operaio, una giovane segretaria poliglotta e un artificiere sudamericano. Il nuovo edificio che gli viene affidato ha però qualcosa di stranamente insolito: è un immenso apparato ospedaliero dall'inquietante forma di un Mammut. Costretto a fare i conti con il proprio passato e con l'enigmatica figura di una donna sfigurata, il protagonista si ritrova fin da subito al centro di un meccanismo che non riesce fino in fondo a controllare. Ma è la stessa vita a fuggire da qualsiasi forma di determinazione. Oltre le (apparenti?) trame segrete c'è solo lui, il Mammut, la grande, tragica, metafora di tutto ciò che ogni uomo vorrebbe abbattere.
“Il Mammut è un immenso agglomerato di luci accese che risalta nell'oscurità della collina. Lo guardo, e ho subito la nitida sensazione che quelle luci abbiano qualcosa di diverso dalle altre luci: le luci che risplendono nelle case, nelle città, negli stadi, o le luci soffuse che brillano con varia intensità in ogni angolo della notte. No, queste sono luci più ombrose, prive di forza, deboli, luci, cioè, che non sembrano avere la qualità fisica sufficiente per illuminare.".
Libro vincitore del Premio Corrado Alvaro Opera Prima 2010.
Libro Finalista Premio Pier Vittorio Tondelli 2009.